I femminicidi sono una realtà drammatica e inaccettabile. Altrettanto
inaccettabile è la pura ricerca dei pretesti scatenanti, senza mai mettere in
discussione la ragione di fondo: l’individualismo radicale, per cui l’altro esiste
solo come strumento da usare o come ostacolo da eliminare.
Femminicidi, ma anche, e in numero crescente, tante forme di violenza,
maltrattamenti e atti persecutori contro le donne. Compresi i matrimoni
combinati. Compresi gli stupri delle braccianti straniere nelle nostre
campagne. Compresi gli stupri avvenuti negli ultimi, devastanti conflitti.
È particolarmente scoraggiante apprendere che la maggior parte delle
violenze avvengano in ambito familiare, luogo privilegiato della cura delle
persone umane e delle relazioni. Siamo consapevoli, quindi, che, quando
l’origine di certe derive è nell’ambiente domestico, le azioni tese ad arginare il
fenomeno della violenza non possono essere certamente solo di tipo
assistenziale o riparativo.
Le famiglie italiane hanno immense risorse ma anche ampie fragilità.
Ce ne rendiamo conto ogni giorno e siamo per questo convinti che le donne
non possono più condurre da sole questa battaglia di civiltà e di
emancipazione. Ancora una volta scarichiamo su di loro un problema che
invece riguarda tutti, in primis il comportamento maschile nelle relazioni.
C’è un tema educativo e di gestione delle relazioni che ci interpella e che non
può più essere delegato solo alle donne. È una battaglia questa che deve
essere combattuta insieme, uomini e donne, in una rinnovata alleanza che
veda gli stessi uomini in prima fila.
C’è bisogno di scardinare comportamenti distorti ed egoistici nei legami
affettivi, c’è bisogno di educare ad una sana e rispettosa gestione
dell’affettività e delle emozioni. La violenza, in tutte le sue manifestazioni, va
contrastata, più che con gli slogan e le manifestazioni, attraverso un capillare
ed instancabile lavoro di educazione e di prevenzione, che punti innanzitutto a
sensibilizzare ragazzi, giovani, fidanzati, coppie, attraverso il coinvolgimento
di famiglie, comunità, scuola e istituzioni, alla corretta gestione dei sentimenti,
al rispetto in ogni sua forma, all’amore vero e reciproco tra i due sessi, alla
bellezza delle differenze che sono valore inestimabile di crescita e di sviluppo
di un’intera società.
Auspichiamo, dunque, che la tutela e la promozione dei diritti delle donne,
dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile, nonché la lotta
contro ogni forma di discriminazione e violenza a danno di donne, ragazze e
bambine, siano priorità condivise a tutti i livelli, da affrontare con coraggio e
determinazione e, soprattutto, “insieme”, in stretta alleanza tra mondo
maschile e mondo femminile. Quella della violenza sulle donne non può
essere una battaglia che riguarda solo le donne e non può essere fraintesa
come scambio fra emancipazione femminile e potere maschile in una logica di
contrapposizione; la partita della violenza sulle donne va trasformata una volta
per tutte in una battaglia corale di civiltà da condurre mano per la mano da
uomini e donne, attraverso una solida alleanza che rimetta al centro del
progredire di ogni società il rispetto integrale della persona umana. Solo in
questo modo potremo veramente contribuire a debellare questa vergognosa
piaga per tutta l’umanità.
Salvo Sorbello Presidente Forum delle Associazioni Familiari della Provincia
di Siracusa
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