martedì 26 dicembre 2023

La differente sorte delle reliquie di Lucia ed Agata entrambe sottratte da Maniace. Quelle della martire catanese tornarono in Sicilia

 di Salvo Sorbello


Concludiamo, per il momento, questo viaggio nella devozione di Santa Lucia. 

Il suo corpo di giovane martire tra pochi mesi tornerà a Siracusa, purtroppo non in maniera definitiva. 

In questo Anno Luciano ricordiamo che la testimonianza di Santa  Lucia fu quella di una fede salda,  incrollabile anche di fronte al martirio. 

Una fede di cui abbiamo bisogno oggi anche noi, oggi, per superare le difficoltà dei nostri giorni e guardare con fiducia al futuro di Siracusa, che deve rinascere e risplendere della Gloria dei Santi di un dì! 


In molti mi hanno chiesto notizie più dettagliate sulle vicende dei corpi di queste due grandi Sante siciliane, venerate in ogni parte del mondo. 

Le  loro salme ebbero un destino comune: furono entrambe  trafugate, in maniera fraudolenta, dal generale bizantino Giorgio Maniace: quella di Lucia nel 1039 e quella di Agata nell’anno successivo. Spedite a Costantinopoli, per rendere omaggio all’imperatore bizantino.  

I catanesi furono costretti a veder partire le sacre reliquie; le accompagnarono al porto pregando di ottenere al più presto il loro ritorno. 

Sulla via Dusmet c’è un piccolo monumento marmoreo che ricorda il luogo della triste partenza. 

Le preghiere dei catanesi vennero esaudite e, a differenza di quanto purtroppo avviene ancora per quelle di Lucia, dopo 86 anni le reliquie di sant’Agata fecero il viaggio inverso, da Costantinopoli a Catania. 

Il rientro delle reliquie di Agata a Catania

Protagonisti di quello che viene giustamente definito un “lodevole furto”, furono due soldati, Gisliberto e Goselmo, entrambi devoti della Santa (i loro resti mortali sono conservati nella Cattedrale di Catania). 

Dopo aver recuperato le reliquie, raggiunsero la Puglia, dove lasciarono la reliquia di una mammella, che dal 1380 è venerata nella chiesa di S. Caterina d’Alessandria a Galatina, in provincia di Lecce. 

Gisliberto e Goselmo approdarono alla fine ad Acicastello, il 17 agosto 1126.  Il vescovo di Catania, Maurizio, a piedi scalzi, guidò una processione di fedeli fino ad incontrare il corpo di sant’Agata ad Ognina. Le reliquie furono poi esposte alla venerazione dei catanesi  e si verificarono numerose guarigioni miracolose. 

Nella chiesa di S. Agata al carcere è ancora custodito il coperchio della cassa dove, secondo la tradizione, furono poste le reliquie giunte a Catania. Le reliquie della “Santa” sono preservate in uno scrigno e nel busto reliquiario, collocati in una apposita “cameretta”, nella Cattedrale catanese.

Il corpo di Lucia attende di tornare per sempre a Siracusa 

Il corpo di Lucia, invece, qualche anno dopo, nel 1204, in occasione di una Crociata che anziché andare a liberare la Terrasanta saccheggiò Costantinopoli, venne portato come “bottino” a Venezia. Anche se per alcuni, come abbiamo visto in precedenza, le vere reliquie di Santa Lucia si trovano a Metz, nel nord della Francia, dove sarebbero arrivate dagli Abruzzi, portate lì dai Longobardi. 

Dante e Lucia

Nella Divina Commedia è la Madonna che raccomanda il Sommo Poeta a Lucia e fu quest’ultima, “nimica di ciascun crudele”, a spronare Beatrice a salvare Dante e a condurlo poi alle porte del Purgatorio. 


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