martedì 26 dicembre 2023

PREOCCUPANTI I DATI DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA

 Ancora dati preoccupanti per la dispersione scolastica in provincia di Siracusa sono quelli che emergono dal Rapporto dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia.

A livello regionale si rileva una generale diminuzione dell’IDSG (Indice di Dispersione Scolastica Globale), che prende in considerazione cinque dimensioni del fenomeno: l’evasione, l’abbandono, il non assolvimento dell’obbligo di istruzione, la non convalida dell’anno scolastico per numero di assenze e la non ammissione all’anno successivo. Da un confronto tra gli anni scolastici 2021-22 e 2022-23, si rileva in calo l’indice di dispersione scolastica globale, che in Sicilia passa dal 4,55 al 4,14. Una leggera diminuzione del fenomeno si registra sia nelle scuole secondarie di primo grado (medie) sia nelle superiori. Solo per la scuola primaria l’indice resta pressoché invariato. 

L’INDICE PIU’ ALTO E’ PURTROPPO QUELLO DI SIRACUSA

Proprio per la scuola Primaria l’indice IDSG più alto è purtroppo quello della provincia di Siracusa (1,11, superiore anche allo 0,98 dell’anno precedente), mentre il più basso risulta quello della provincia di Caltanissetta, con 0,27.

Allarmanti pure i dati della nostra provincia per quanto riguarda la scuola secondaria di primo e di secondo grado, anche se in questo caso il valore dell’indice è inferiore all’anno scolastico scorso. 

Molto si sta facendo nella provincia di Siracusa ma occorre tenere ben presente che il fenomeno dell’abbandono scolastico deve avere un’attenzione prioritaria: se ragazze e ragazzi lasciano prematuramente la scuola, vuol dire  che corrono maggiori rischi di disoccupazione, povertà, esclusione sociale e devianza. 

Nella nostra società il livello di istruzione riveste infatti sempre più importanza per l’accesso al lavoro e di conseguenza contrastare l’abbandono scolastico precoce è essenziale per evitare il rischio di esclusione sociale dei nostri giovani. 

Un dato è certo: l’esperienza, anche quella di Paesi stranieri all’avanguardia, dimostra che una scuola è al passo con i tempi non tanto e non soltanto sulla base del numero dei computer o dei tablet, ma soprattutto se è in grado di colmare le differenze esistenti tra gli alunni.

E’ necessario quindi prestare molta attenzione anche alle modalità con cui vengono spese le somme destinate agli istituti scolastici. A volte, infatti, a fronte di massicci investimenti nel digitale, vengono sottovalutate situazione problematiche anche molto serie, relative alle strutture, alla qualità degli spazi alla formazione iniziale e in servizio degli insegnanti. E serve prestare la massima attenzione dal livello di sofferenza psicologica esistente tra i ragazzi e che è testimoniato anche dall’alto numero di suicidi.

Un altro aspetto che dalle nostre parti è sottovalutato è quello del lavoro minorile, sia di italiani che di stranieri, che le famiglie di origine mandano appositamente in Italia per racimolare qualcosa da inviare loro. 

In tante, troppe famiglie italiane dove magari il genitore è disoccupato si pensa di ovviare mandando a lavorare il minore oppure coinvolgendo fin da piccolo nella gestione quotidiana dell’attività commerciale e così facendolo allontanare dalla scuola, spesso subito dopo la terza media. 

Salvo Sorbello

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