martedì 26 dicembre 2023

SANTA LUCIA OGGETTO DI UN DUPLICE FURTO PRIMA MANIACE E POI I VENEZIANI

 SANTA LUCIA OGGETTO DI UN DUPLICE FURTO: PRIMA MANIACE E POI I VENEZIANI 

Quarta parte di questo nostro viaggio verso la Festa di Santa Lucia

I siracusani durante l’occupazione araba della Sicilia, avevano nascosto il corpo della Santa giovinetta nelle catacombe, in un luogo segreto. Il condottiero bizantino Maniace riuscì a farselo indicare, probabilmente con l’inganno, da un anziano, il cui nome non è mai stato indicato nel corso dei secoli per non marchiare d’infamia lui e i suoi discendenti. 

Le prime notizie su questa traslazione si possono leggere sulla Storia dei Normanni, che il monaco Amato di Montecassino scrisse qualche decennio dopo, in un lasso di tempo compreso tra il 1078 e il 1086. Per la verità il benedettino afferma che fu il vecchio siracusano ad insistere con Maniace per rivelargli il luogo segreto del sepolcro di Lucia, forse per ricavarne una lauta ricompensa. Il condottiero bizantino si sarebbe allora recato nelle catacombe dove era stato celato il Corpo, facendosi accompagnare, come testimoni, da militari normanni. 

Nel 1204, a seguito della conquista e del successivo saccheggio di Costantinopoli nella quarta Crociata, il doge Enrico Dandolo portò a Venezia, come trofeo di guerra, il corpo della Santa, insieme ai quattro cavalli in bronzo della Basilica di san Marco.  

Il 18 gennaio del 1205 arrivarono nella città lagunare evennero  riposte presso San Giorgio Maggiore ma, probabilmente a seguito di tragici eventi atmosferici verificatisi il 13 dicembre del 1279, si decise di traslarle in una chiesa cittadina dedicata alla Santa. 

Il 18 gennaio dell’anno successivo furono quindi portate in una chiesa sul Canal Grande, proprio dove ora sorge la stazione ferroviaria, che per questo porta il nome di santa Lucia. Dopo varie vicissitudini, papa Sisto IV stabilì, con un suo provvedimento, che il corpo della nostra Santa restasse nella chiesa ma sotto la giurisdizione delle suore agostiniane del monastero dell’Annunziata, che da allora prese quindi il nome di Santa Lucia.

Salvo Sorbello

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