Siamo l’unica città al mondo in cui gridiamo ad alta voce
il nome della città di appartenenza: Sarausana jè!
di Salvo Sorbello
Cosa c’è dietro il grido Sarausana jè?
Solo i siracusani possono comprenderne fino in fondo il reale significato: vuole
essere la manifestazione dell’anelito di un popolo che reclama quello che è stato
tolto con la forza, la violenza e l’inganno.
Quando, alla fine del 1981, il Corpo di Santa Lucia venne rubato a Venezia, ricordo
come ci furono molti i miei concittadini, anche molto autorevoli, che, pregando con
fervore, incessantemente, perché venisse ritrovato, non mancarono di manifestare
disappunto e perplessità per le parole dell’allora Arcivescovo di Siracusa mons.
Calogero Lauricella, che invitò a pregare "perché presto sia restituito a Venezia il
corpo di Santa Lucia”.
Concludiamo oggi questo viaggio nella devozione e nella fede per Santa Lucia.
Sarebbe dovuto terminare il 13 dicembre, ma le tante sollecitazioni che ricevute, ci
hanno spinto a proseguire, prima fino all’Ottava e poi fino a Natale.
Numerosi sono però ancora i temi che sono stati sollevati dai nostri lettori (in un
numero tanto alto quanto inaspettato) e che sono rimasti, per motivi di tempo e di
spazio, non approfonditi.
Ci ripromettiamo allora, in questo Anno Luciano, di tornare presto a scriverne, per
onorare santa Lucia che nacque, visse, subì il martirio, divenne santa a Siracusa. E
qui il suo Corpo deve tornare!
SE ANCHE LA FESTA DI S. LUCIA NON E’ INCLUSIVA…
Come se non bastassero i presepi con due mamme e senza san Giuseppe e i canti
natalizi dove “cucù” prende il posto di Gesù, a Travagliato, comune della provincia di
Brescia i rappresentanti dei genitori dei bambini che frequentano le elementari
hanno preso di mira la festa della nostra santa Lucia.
Hanno infatti inviato un invito a “non osservare la tradizione bresciana” che, nella
notte del 13 dicembre, vede Santa Lucia portare giocattoli e dolciumi, e tutto questo
“per non turbare chi ha culture e religioni diverse”. “Quest’anno Santa Lucia cade di
domenica, quindi i festeggiamenti si posso fare in famiglia - si legge nella nota
arrivata a casa dei bambini di Travagliato - Le maestre chiedono il favore di non
portare giochi o altro il lunedì successivo. È una tradizione del nostro territorio e
molte persone non vi partecipano per motivi culturali e religiosi. Quindi è preferibile
non innescare nei bambini situazioni di gelosia o altro”.
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