martedì 26 dicembre 2023

Santa Lucia simbolo di libertà e integrità esempio di autodeterminazione delle donne

 Affrontò con forza l’interrogatorio di Pascasio

 

di Salvo Sorbello


Questa puntata della nostra Tredicina di Santa Lucia è dedicata ad uno splendido quadro, che si trova nelle Marche, a Jesi. Una straordinaria e molto potente raffigurazione simbolica della forza, della fermezza e della determinazione femminile.

La nostra santa Patrona Lucia è stata la protagonista di un’interessante iniziativa promossa dalla Rete Museale tematica delle Città Lottesche delle Marche, che per Giornata internazionale dei diritti della donna  ha ideato “Lotto Marzo”, con l’obiettivo di unire bellezza, cultura e temi sociali. 

Da sempre la pala “Santa Lucia davanti al giudice”, conservata nella Pinacoteca di Jesi (la cittadina famosa per aver dato i natali, il 26 dicembre 1194, all’imperatore Federico II), è stata ammirata non solo dagli studiosi ma anche da gente comune, attratta dall atteggiamento fiero della nostra Patrona.  In particolare, dal volto e dal “piglio” della nostra Santa Lucia, straordinaria e molto potente raffigurazione simbolica della forza, della fermezza e della determinazione femminile. 

La scena ritratta ci riporta ai tempi dell’ultima e più crudele persecuzione dei cristiani, quella voluta dall’imperatore Diocleziano tra il 303 e il 304. Lucia, come narra il Codice Papadopulo, venne interrogata davanti al proconsole Pascasio, supremo magistrato, amministratore della giustizia e comandante dell’esercito. 

Mons. Ottavio Garana Capodieci sottolinea come Lucia non ebbe alcun timore nel rivolgere a Pascasio queste parole, in risposta alle accuse che le erano state rivolte: “Siete voi che costituite la disonestà, voi, di cui l’Apostolo dice: Corrompete le anime degli uomini per apostatare del Dio vivente e servire al diavolo. Io sono una serva dell’Eterno Iddio ed Egli ha detto: Quando sarete condotti dinnanzi ai re e ai principi non vi date pensiero del come o di ciò che dovete dire poichè non sarete voi che parlate ma lo Spirito santo è che parla in voi”.  

Ed ancora: “Giammai potrai smuovermi dal mio proposito e farmi acconsentire al peccato; ecco che il mio corpo è in tuo potere, pronto ad ogni tortura. Perché indugi? Comincia ad eseguire quello che vuole il diavolo, tuo padre”. 

Nelle Marche hanno così ideato “Lotto Marzo” che, partendo dal pittore Lorenzo Lotto e dalle otto città che ospitano le sue opere, in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, hanno voluto celebrare la “Giornata Internazionale della Donna” aggiungendo un altro “otto”. Sono state così chiamate otto “influenti” donne italiane ad esprimersi liberamente, lasciandosi ispirare da questa opera ed in particolare dall’atteggiamento della nostra Lucia, per rendere pubblico un loro pensiero riguardo alla parità di genere e ai diritti delle donne nella società.

Per Barbara Jatta, storica dell’arte e direttrice dei Musei Vaticani, il “ritratto potente e delicato, in cui Lorenzo Lotto coglie gli elementi cardine della vicenda di Santa Lucia che sono modelli ancora attuali di forza e indipendenza femminili, come il carattere granitico che le donne dimostrano nelle situazioni più difficili”. La virologa Ilaria Capua mette in risalto che “degli occhi di Lucia mi rapisce la fermezza di una sfida giusta. Mi colpisce quel dito alzato portato fiero e alto, carico dello sguardo che lo sostiene e gli dà forza. Perché il coraggio di intraprendere le sfide giuste ce lo hanno soprattutto le donne e le ragazze, ma ancora di più le nostre bambine”. Giorgia Speciale, in particolare, ha voluto sottolineare che le piace “la forza e la grinta che trasmette. Un’immagine bellissima per ricordare quanto è importante per tutte le donne farsi sempre rispettare. Perché noi sappiamo essere coraggiose e determinate e quando lo siamo non conosciamo ostacoli”. Alessia Polita, dal canto suo, evidenzia che “dell’immagine del Lotto mi piace che lo donna sia messa in primo piano, forte e determinata. Abbiamo lottato per essere viste nella società e nel lavoro e ci siamo riuscite. Ciò dimostra che la donna è coraggiosa, combattiva e, cosa più meravigliosa e indiscutibile, generatrice di vita”. Per la nota conduttrice televisiva Licia Colò “una forza che proviene non dai muscoli ma dal cervello. Quella che può avere solo un ideale che va oltre il tempo, o una donna. Ecco, credo che in ogni donna ci possa essere una Lucia irremovibile, per dimostrare che la differenza di sesso non può essere mai discriminante, e questo senza aspettare che ci venga ricordato, perché è nel nostro Dna”. Per Maura Gancitano, filosofa e fondatrice del progetto Tlon, “Santa Lucia è simbolo di integrità e autenticità, e ci mostra che è possibile rimanere aderenti ai propri valori nonostante i condizionamenti esterni e i tentativi del potere di avere il controllo delle nostre scelte. E’ un esempio limpido di lotta e autodeterminazione, propria di chi sente l’urgenza di prendere posizione contro l’ingiustizia”. L'architetto Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta, ricorda come “affermare la forza di valori non negoziabili è un gesto di libertà e autodeterminazione che, nel rifuggire l’arroganza e la discriminazione, guarda al futuro a favore della molteplicità e del rispetto dell’altro”.

Nessun commento:

Posta un commento