martedì 26 dicembre 2023

Il culto di Santa Lucia è diffuso in tutti i continenti della Terra

 Solo a Roma sono più di venti le chiese in suo onore

di Salvo Sorbello


Proseguiamo il nostro tragitto verso la grande Festa del 13 dicembre. Voglio ricordare come questa sia preceduta da un periodo di preparazione spirituale, della durata di tredici giorni: la Tredicina. In questi giorni in Cattedrale, nella Cappella di S. Lucia, veniva celebrata ogni mattina, poco dopo l’alba, una Messa a cui assistevano centinaia di siracusani e che si concludeva con la recita della  coroncina di preghiera alla nostra Patrona, con la benedizione con la Sacra Reliquia e il rito del bacio della stessa da parte di tutti i fedeli presenti. 

Il culto di Santa Lucia è diffuso in tutto il mondo: solo a Roma sono più di venti le chiese in suo onore e la Vergine è anche compatrona di Napoli, dove viene festeggiata nell’omonimo borgo del Pallonetto, con una processione fino a Castel dell’Ovo.

Festeggiamenti per il 13 dicembre sono tradizionali a Siena, a Pescara, a Savona, a Verona e in tante altre città italiane, mentre pochi sanno che Santa Lucia è la Patrona della Libia. 

Il suo culto è sopravvissuto anche in Stati del nord Europa dove si è consolidata la riforma protestante (basti pensare alla Svezia).

Tutti conoscono l’evento del pellegrinaggio che Lucia compì, il 5 febbraio del 301, insieme a sua madre Eutichia, gravemente sofferente da oltre quarant'anni per perdite di sangue continue ed incurabili, a Catania, presso il sepolcro di Agata, per implorare la grazia della guarigione. 

Lucia era stata richiamata dalla fama che si era creata attorno alla figura di Agata, diffusasi in tutta la Sicilia anche grazie ai tanti miracoli che avvenivano presso la sua tomba. Non è per nulla vero che Agata e Lucia fossero cugine: Sant'Agata morì nel 251, Santa Lucia ben cinquanta anni dopo… 

Nell’occasione di questa visita viene esaltata la forza dell’intercessione di Lucia, che si manifesta in maniera efficace ed indiscutibile. Proprio in quel giorno di festa, venne letto ai numerosi fedeli presenti il brano del Vangelo che narra l'episodio dell’emorroissa (che soffre cioè di flussi di sangue), che guarisce appena sfiora la veste di Cristo. Così Eutichia, su suggerimento di Lucia,  con speranza e fede toccò il sepolcro di Agata. 

Mentre pregavano le colse il sonno e Agata apparve alla giovinetta siracusana dicendole: Lucia, vergine consacrata a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? Infatti la tua fede ha giovato a tua madre ed ecco che è divenuta sana. Tu ti sei consacrata a Dio nella verginità. Come la città di Catania è innalzata da Cristo a causa di me, così la città di Siracusa sarà glorificata a causa di te”. 

Quando Lucia si risvegliò, Eutichia era guarita. 

La profezia si avverò: Lucia divenne la Santa protettrice di Siracusa, così come Agata lo è per Catania. Sulla strada del ritorno per Siracusa Lucia rivelò alla madre il sogno profetico di Agata; le comunicò il suo voto di verginità e la decisione di vendere tutti i suoi beni per destinare il ricavato ai poveri. 


Patrona di Carlentini

Durante il pellegrinaggio, nel tragitto fra Siracusa e Catania, Santa Lucia e la madre si riposarono presso il colle Meta, dove nel 1551 sarebbe sorta la città di Carlentini. 

Il 15 Marzo del 1621, secondo l'antica usanza di mettere le città sotto la protezione di un santo, Carlentini elesse Santa Lucia "Patrona Protettrice ed avvocata della Città". 

In questa cittadina, la festa in onore di Santa Lucia si tiene l'ultima domenica di agosto. Le celebrazioni durano alcuni giorni; il sabato viene esposta la "Sacra Reliquia", un avambraccio d'argento che custodisce un frammento osseo della Santa. 

La domenica mattina, dopo la celebrazione della Messa solenne, il Simulacro, spinto dai "Devoti di Santa Lucia", percorre le vie della cittadina, passando da porta Agnone, dove viene effettuata una sosta di preghiera davanti l'icona di S. Lucia detta "U peri aliva". 




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