martedì 26 dicembre 2023

S. LUCIA FERMO’ UN’EPIDEMIA CHE RENDEVA CIECHI I BAMBINI Accadde a Verona intorno al 1200

 DI SALVO SORBELLO 


Stiamo arrivando al giorno della Festa più attesa dell’anno. 


Abbiamo visto come in molte province del Nord-Ovest italiano è santa Lucia a portare, proprio stanotte, i regali ai bambini. 

Secondo una tradizione molto radicata nel veronese, intorno al 1200 era scoppiata in quella zona una pericolosa epidemia, che colpiva soprattutto i più piccoli e che poteva causare la cecità. 

Le mamme erano disperate e chiesero la grazia a Santa Lucia, protettrice della vista, facendo il voto che, se il terribile contagio fosse stato fermato, avrebbero condotto, ogni notte tra il 12 ed il 13 dicembre, i loro figlioletti scalzi fino alla chiesa di Santa Lucia. 

La Santa esaudì le loro preghiere e i genitori, per convincere i loro figlioli a sfidare il freddo della notte, promisero loro che Lucia sarebbe passata a portare dei doni, a cavallo di un asinello. 

A Siena, in occasione del 13 dicembre la chiesa di Santa Lucia è aperta tutto il giorno per la benedizione degli occhi e l’offerta dei panini benedetti, mentre a Crotone, in ogni quartiere della città vengono accesi dei falò e si rivaleggia su quale sarà il più grande. L’accensione contemporanea di tutti questi fuochi prende il nome di vrusciatura.

Oggi a Comiso (la festa ha radici antiche, risale al 1750)  A ittata re nuciddi ciama ranni e picciriddi: a mezzogiorno dalle finestre della canonica della chiesa Madre vengono lanciate ai fedeli delle noccioline benedette, che simboleggiano gli occhi di Santa Lucia. Per potere intercettare un più grande numero di nocciole è invalso l’uso di usare ombrelli aperti ma capovolti. Durante la Messa vengono invece benedetti gli “ucciddi”, pane preparato con la forma degli occhi.  


Santa Lucia ‘u jornu cchiù curtu ca cci sia

Il solstizio d'inverno, con il numero minore di ore di luce e la maggiore durata della notte, si verifica il 21 o il 22 dicembre. Ma prima della riforma del calendario introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582, era proprio il 13 dicembre a cadere molto vicino al solstizio. 

L’ottu Maria, ‘u tririci Lucia, ‘u vinticincu lu Missia (le tre feste di dicembre: Immacolata, S. Lucia e Natale). 

Venezia è in debito con Siracusa

Il canonico Ottavio Garana, compianto tesoriere della Deputazione di Santa Lucia, a cui giustamente Siracusa ha voluto intitolare una strada, ricordava quando mons. Giovanni Urbani venne nella nostra città come assistente nazionale dell’Azione Cattolica e in un discorso pubblico, tenuto il 31 gennaio del 1954, affermò: “Sono venuto a Siracusa con una certa esitazione, voi comprenderete bene il perchè. Sono veneziano e so bene che Venezia ha un debito verso Siracusa”. Quando mons. Urbani fu successivamente creato cardinale e divenne Patriarca di Venezia mons. Garana espresse l’auspicio che egli “possa ricordarsi della nostra nostalgia del ritorno di Santa Lucia e sappia trovare il modo di appagarla, ricordandosi del debito della sua Venezia per la nostra Siracusa”.  








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