martedì 26 dicembre 2023

Il susseguirsi di tanti suicidi pesa sulla coscienza di noi tutti

 Il susseguirsi di tanti suicidi pesa sulla coscienza di noi tutti.

Mettere fine alla propria vita è espressione, in quel momento, di una profonda solitudine, di un senso di abbandono e perdita di speranza

Quando si arriva ad un tale punto di disperazione da togliersi il dono più grande, la vita, ci troviamo di fronte a 

drammi individuali che interrogano le responsabilità di tutti, istituzioni comprese.

Non si possono giudicare le coscienze, emettere condanne non compete a nessuno. Perché, non dimentichiamolo, la coscienza risponde solo a se stessa per i non credenti e solo a Dio per i credenti. Massimo rispetto quindi  per ognuno. 

Ma una comunità cittadina che mette al centro la persona umana, non può disinteressarsi rispetto a questi drammi. Ha, a mio avviso, un preciso dovere sociale e politico, oltre che cristiano per chi crede. 

Deve quindi cercare di capire, di comprendere se questi eventi tragici siano stati determinati da circostanze esterne. Non sarebbe accettabile se un essere umano dovesse scegliere di porre fine alla sua vita per mancanza di cure, per solitudini, per motivi economici. 

Penso ci sia bisogno, in particolar modo in un contesto sociale come il nostro, messo a dura prova sia dalla pandemia sia dall'attuale crisi economica e sociale, di un reale, incisivo sforzo collettivo perché nessuno cada nel baratro.

Servirebbe quindi, anche da parte delle istituzioni, un supplemento di solidarietà, di amore umile e concreto per il prossimo, generando tanti segni di speranza visibili anche se modesti, così che ciascuno trovi sempre, anche nei momenti più bui, ragioni di vita e di speranza. 

Riflettere su queste tragiche morti dovrà essere motivo per ognuno, nei propri ambiti, per amare di più la vita e per volerla migliore per tutti.

Salvo Sorbello - Presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari

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