martedì 26 dicembre 2023

Il grande arcivescovo Bignami incoraggiò il popolo siracusano “a non desistere dal reclamare la restituzione del corpo di Santa Lucia”.

 Siamo alla settima puntata di questo viaggio lungo la Tredicina di Santa Lucia, che ci porterà alla Festa del 13 dicembre.

Tanti gli sforzi compiuti nel corso dei secoli per ottenere il ritorno definitivo del Corpo di Santa Lucia a Siracusa. 

Per non andare troppo lontani, ricordiamo la richiesta dell’illustre sacerdote e storico siracusano Giuseppe Maria Capodieci, che nel 1787 esperì un primo, infruttuoso tentativo, seguito da un altro nel 1834 e successivamente dall’appello-petizione al patriarca Pietro Aurelio Mutti del 1855.

In occasione del solenne XVI centenario del martirio, nel 1904, fu inoltrata supplica a papa Pio X, che, il 26 aprile dello stesso anno, rispose a mons. Carlo Lipari di Siracusa per il tramite del cardinale Raffaele Merry del Val, segretario di stato, lasciando in pratica piena libertà di decisione alle diocesi di Venezia e di Siracusa.

Luigi Bignami, milanese, arcivescovo di Siracusa, chiese e ottenne da Pio X la sostituzione nella sua diocesi di due strofe dell’inno mattutino della santa, riferite proprio alla traslazione delle spoglie a Venezia e alla devozione dei veneziani. 

Durante il fascismo, nel 1935, fu presentata una nuova istanza, da parte dei Vescovi, del clero, delle Autorità e dei comuni di tutta la Sicilia.

Si arrivò molto vicini quando un vero e proprio appello al capo del governo Benito Mussolini venne rivolto nel 1937 dall’arcivescovo Ettore Baranzini, in occasione della visita del duce a Siracusa, per l’inaugurazione del Pantheon. 

Sembrava la volta buona, visto che, nel mese di agosto dello stesso anno, Mussolini incaricò di una missione esplorativa a Venezia il suo amico personale padre Pietro Tacchi Venturi, autorevole gesuita e negoziatore dei Patti Lateranensi. 

Ma Tacchi Venturi non riuscì nell’intento di convincere il patriarca Adeodato Giovanni Piazza, che non volle saperne di esaudire le sacrosante richieste dei siracusani. Per inciso, il cardinale Piazza passerà alla storia anche per aver pubblicato una lettera pastorale in cui giustificava la legislazione antisemita italiana, affermando tra l'altro: "Sono gli stessi ebrei, con i loro comportamenti, che in ogni tempo e in ogni luogo provocano queste reazioni”.

Altre richieste furono rinnovate nel 1940, in occasione del Congresso Eucaristico Regionale Siciliano e il 7 agosto del 1949 al papa Pio XII da parte del consiglio comunale di Siracusa alla prefettura della Congregazione dei Riti. Un’ulteriore, pressante azione venne compiuta nel 1965, ma papa Paolo VI rispose ai siracusani che dovevano inoltrare la loro richiesta tramite il loro Vescovo.

Non viene meno, anche ai nostri giorni, l’aspirazione dei cittadini di Siracusa, seguendo l’insegnamento del grande arcivescovo Bignami che incoraggiò il popolo siracusano “a non desistere dal reclamare la restituzione del corpo di Santa Lucia”.

Siracusa ha dato i natali a Lucia ed è stata bagnata dal sangue del suo Martirio ma ha dovuto attendere ben 965 anni dal prelievo fraudolento della salma da parte di Maniace,  il 15 dicembre del 2004, durante i solenni festeggiamenti per il XVII Centenario del martirio di santa Lucia, per vedere tornare, solo per una settimana, il corpo della sua amata Patrona. Lucia, Sarausana jè! 


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