martedì 26 dicembre 2023

NEL 1949 DECINE DI MIGLIAIA DI FIRME DI SIRACUSANI PER OTTENERE IL RITORNO DEL CORPO DI SANTA LUCIA

 Nel corso dei secoli innumerevoli sono stati gli appelli e le accorate preghiere per far tornare, in maniera definitiva, il corpo di Santa Lucia nella città dove nacque e dove subì il martirio.

La petizione popolare per la restituzione del Corpo

Nel 1949 venne lanciata anche una petizione popolare per ottenere il ritorno per sempre di santa Lucia. 

L’iniziativa fu sostenuta pure dalla stampa locale. Le decine di migliaia di firme furono presentate a Roma, il primo marzo dell’anno successivo, dal comm. Giuseppe Innorta, dell’Ordine del Santo Sepolcro e presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, al cardinale Micara, prefetto della Congregazione dei Riti. 

La sottoscrizione era basata sul fatto, indiscutibile dal punto di vista storico, che i bizantini non erano legittimamente venuti in possesso del corpo della Santa, in quanto questo questo era custodito nella sua sepoltura, da dove il generale Maniace lo trafugò, in maniera fraudolenta, per farne omaggio al suo sovrano, a Costantinopoli. 

Un’aspirazione dei siracusani che non verrà mai meno

Il sacrosanto desiderio dei siracusani di riavere il corpo della loro più importante Concittadina non verrà mai meno e solo il tempo potrà dire se questa comprensibile e giustificata aspirazione sarà esaudita. 

Può darsi anche che il nuovo corso della Chiesa ispirato da Papa Francesco possa contribuire a rimuovere resistenze che hanno fino ad oggi vanificato i tanti tentativi (come quello portato avanti, in occasione del sedicesimo centenario del Martirio, nel 1904 da mons. Ignazio Immordini) che i siracusani hanno con fede e tenacia esperito nel corso dei secoli. 

Seguendo l’insegnamento del grande arcivescovo Luigi Bignami (milanese che resse l’Arcidiocesi di Siracusa dall’11 dicembre 1905  al 27 dicembre 1919, quando morì),  il quale esortava a non scoraggiarsi e affermava che “la costante aspirazione di Siracusa è un sentimento che va coltivato”. Anche per questo aveva promosso, nel 1912, il restauro del tempietto del sepolcro, facendo scrivere: Lucia, sponsa Christi, omnis plebs te expextat (Lucia, sposa di Cristi, tutto il popolo ti attende), una frase, tratta da un’antifona liturgica luciana che esprime la devozione e l’attesa dei suoi concittadini.

Tre illustri storici della Chiesa siracusana, prima mons. Ottavio Garana, l’alto e corpulento canonico le cui semplici ma colte e coinvolgenti omelie ascoltavo incantato, chierichetto adolescente nell’affollata messa mattutina delle 7,15 durante la Tredicina di Santa Lucia, poi mons. Pasquale Magnano e in seguito mons. Sebastiano Amenta, hanno documentato gli sforzi della comunità siracusana che ha sempre rivendicato, da lunghissimo tempo, proprio il corpo della propria Patrona. 

Salvo Sorbello


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