martedì 26 dicembre 2023

Sarausana jè: viva Santa Lucia!

La notizia più lontana nel tempo della celebrazione della Festa risale al 1625

Siamo al terzo giorno della Tredicina di Santa Lucia, una devozione che ci conduce al giorno della Festa più importante per la città di Siracusa. 

L’11 luglio del 2020 è stato ricordato a Venezia il 160mo anniversario della traslazione del corpo di Santa Lucia dalla chiesa veneziana che sorgeva dove ora si trova la stazione ferroviaria (che per questo si chiama Santa Lucia) alla chiesa di San Geremia, attuale Santuario.

Un momento storico, celebrato nel capoluogo veneto ma che deve farci ricordare che non dobbiamo lasciare nulla di intentato affinché Lucia torni per sempre nella sua Siracusa, perché rappresenta larghissima parte della identità e della spiritualità del nostro popolo, della nostra comunità.

Non c’è alcun dubbio che quella del 13 dicembre sia la ricorrenza più cara per tutti i siracusani, sia per quelli che abitano nella nostra città sia per quelli, e sono tantissimi, che vivono altrove (basti pensare ad Alicia Cassia, nostra cittadina onoraria ed agli altri numerosi fedeli di Buenos Aires)  ma che hanno conservato e accresciuto nel tempo la devozione per Santa Lucia. 

Sono innumerevoli nel corso dei secoli (in occasione di guerre, epidemie, carestie, catastrofi e altri momenti assai difficili) i modi con cui la nostra Patrona ha manifestato i segni della sua particolare protezione verso la sua e la nostra città. 

Il tredici dicembre si proverà ancora una volta la grande emozione di vedere l’argenteo  simulacro, inimitabile capolavoro dell'oreficeria siciliana del XVI secolo,  sfilare lungo le vie della nostra città ma certamente, ogni giorno dell’anno, la mente e il cuore di tutti sono rivolti verso la nostra cattedrale e verso il Sepolcro e siamo tutti spinti a gridare, con devoto entusiasmo,  “Sarausana jè: viva Santa Lucia!”. 

Come ricorda mons. Sebastiano Amenta, la notizia più lontana nel tempo della celebrazione della festa risale al 1625. Ne scrive Pietro della Valle: una processione solenne “portandosi per le strade principali l’immagine della Santa di argento grande quanto il naturale e più sopra un piedistallo pure di argento, fino alla chiesa di Santa Lucia fuor della città”. 

Lucia fu vittima della persecuzione sotto Diocleziano, il 13 dicembre del 304. A testimonianza dell’importanza della sua Figura, fin dal primo periodo del cristianesimo, nel V secolo, il cosiddetto Martirologio Geronimiano, sotto la data del 13 dicembre, recava le parole: “A Siracusa, città della Sicilia, il natale (i primi fedeli per indicare il giorno natalizio dei Santi non riportavano quello della loro nascita, ma quello del loro martirio) di Santa Lucia Vergine”.

Nelle prossime puntate di questo viaggio nel corso della Tredicina, ricostruiremo per grandi linee le varie tappe che hanno portato le spoglie della nostra Vergine nella chiesa di san Geremia, ricordando che nel 1039 Giorgio Maniace trasportò, prelevandolo furtivamente dalla catacombe siracusane, il corpo di santa Lucia a Costantinopoli.

Salvo Sorbello


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