mercoledì 4 settembre 2024

PASQUALE ALMERICO, DEMOCRISTIANO ONESTO UCCISO DALLA MAFIA E DIMENTICATO DA TUTTI

 PASQUALE ALMERICO, DEMOCRISTIANO ONESTO 

UCCISO DALLA MAFIA E DIMENTICATO DA TUTTI 


di Salvo Sorbello



Ricorre l’anniversario della nascita di Pasquale Almerico, medico galantuomo, sindaco democristiano di Camporeale, in provincia di Palermo.

Era una persona onesta ed essendo anche segretario comunale della DC, rigettò (era il 1957) la domanda di iscrizione al partito ad un boss della  mafia locale ed ai suoi 400 amici e compari.

Pur consapevole dei gravissimi rischi che questo rifiuto gli faceva correre, scelse di tutelare la dignità e l’onorabilità propria, del Comune di Camporeale e della Democrazia Cristiana. Con un gesto di temeraria dignità, non accolse le nuove tessere.

Alcuni big palermitani del partito gli imposero di accettare le 400 iscrizioni, ma Pasquale Almerico rimase fermo sulle sue posizioni. 

Il partito la diede però vinta ai mafiosi, sospese dalla Dc l’onesto Almerico e concesse tutte le  quattrocento tessere.

Da quel giorno Pasquale Almerico cominciò a vivere in attesa della morte.

Coraggiosamente, in un memoriale spedito alla segreteria nazionale del partito denunciò anzi i gravissimi fatti e giunse ad indicare persino i nomi dei suoi probabili assassini. L’onesto medico nel paese venne però isolato, abbandonato da tutti, lo considerarono  una persona che voleva comandare da solo il Comune, non tenendo debito conto delle forze politiche che volevano “innovare” Camporeale.

Una sera, come scrive Pippo Fava,  mentre Pasquale Almerico usciva dal municipio, si spensero tutte le luci di Camporeale e da tre punti opposti della piazza si cominciò a sparare contro quella povera ombra solitaria. Cinquantadue proiettili di mitra, due scariche di lupara. Il sindaco Pasquale Almerico venne divelto, sfigurato, ucciso e i mafiosi divennero i padroni di Camporeale.

E' una storia siciliana purtroppo conosciuta da pochi, ma che dimostra come l’equivalenza Dc uguale a mafia, non è corretta.

Almerico poteva e doveva essere protetto dagli organi dello Stato e dalla società civile. E invece forze dell’ordine e magistrati furono inerti, distratti, senza coraggio.

E ricordo altri democristiani siciliani onesti uccisi dalla mafia, come il presidente della Regione Piersanti Mattarella, che ho avuto l’onore di conoscere e il deputato Giuseppe Azzaro, che diversi anni prima che scoppiasse Tangentopoli, denunciò il dilagare del malaffare. Non potrò mai dimenticare quando andammo insieme a Palermo per un convegno della Dc e attorno a lui ci fu il gelo. Tornammo a casa prima che i lavori fossero conclusi e Azzaro, che da vicepresidente della Camera non era certamente l’ultimo arrivato, rimase molto sconcertato per l’accoglienza ricevuta. 

Salvo Sorbello


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