mercoledì 4 settembre 2024

ALCIDE DE GASPERI AMICO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA

 Oggi ricorre il 70mo anniversario della morte di Alcide De Gasperi, senza dubbio il più grande uomo politico dell’Italia repubblicana. 

Purtroppo la sua figura non è molto conosciuta, soprattutto tra le nuove generazioni, nonostante sia stato il ricostruttore del nostro Stato dopo la disastrosa guerra mondiale. 

Fu tra i fondatori del Partito Popolare prima e della  Democrazia Cristiana dopo,  e pagò duramente l’essere stato tenace e coerente oppositore del fascismo, patendo anche il carcere. Fu amico di Siracusa ed a confermarlo ci sono i documenti conservati nel suo epistolario, come i telegrammi di apprezzamento del 1947 di Bartolomeo Cannizzo, presidente delle categorie economiche della provincia di Siracusa

In un difficile momento storico, in cui l’autonomia differenziata mette a rischio la coesione nazionale, è importante ricordare che lo Statuto della Regione Siciliana fu emanato con Decreto Legislativo del 15 maggio 1946 proprio durante il primo governo di Alcide De Gasperi, che era un uomo nato nell’Impero austro-ungarico, a Pieve Tesino, nell’attuale Trentino. De Gasperi, che conosceva quindi bene, essendo stato peraltro deputato al parlamento di Vienna, i rischi che una frammentazione dello Stato possa portare alla sua dissoluzione, era sì, come don Sturzo, fautore di autonomie regionali, ma che fossero tuttavia sempre ben inserite nel contesto di una nazione unita e coesa. 

E la sua lungimiranza, il suo vedere la politica come strumento che deve guardare lontano, lo portò ad essere il protagonista della scelta senza dubbio più importante e positiva mai operata dallo Stato per le regioni del Sud:  la Cassa per il Mezzogiorno. 

Maria Romana De Gasperi, la primogenita del grande Alcide, che fu sempre al fianco del padre e che dopo la sua morte dedicò gran parte della sua vita alla raccolta della documentazione paterna,  mantenne rapporti costanti con il nostro gruppo di cattolici siracusani, partecipando ad alcuni convegni tenutisi nella città aretusea promossi da Corrado Piccione, dal Centro Studi De Gasperi che avevamo fondato con Emanuele Reale, Gaetano Motta, Gianni Failla e altri amici e ricordando la figura del padre, un uomo onesto,  che con il suo esempio insegnava il coraggio di battersi per le proprie idee, anche se potevano generare sofferenza e solitudine. Confidava nella conclusione del  processo di beatificazione, fermo purtroppo da tempo e sottolineando come, senza la fede, il padre non sarebbe stato il politico che è stato.  

  Salvo Sorbello - già dirigente del Centro Studi De Gasperi

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