venerdì 24 febbraio 2023

Giornata per la Vita Siracusa 2023

 In una Cattedrale gremita, l’Arcidiocesi di Siracusa ha voluto anche quest’anno celebrare la Giornata nazionale per la Vita, che nacque in Italia dopo il varo della legge sull’aborto e che è ormai giunta alla sua 45esima edizione. 

La nostra città vanta peraltro una lunga tradizione sul tema della difesa della vita. 

In molti ricordano ancora la marcia che, nel 1990, su iniziativa del Movimento per la Vita guidato da Salvo Sorbello e da Maria Burgio, pochi giorni dopo l’arrivo di mons. Costanzo a Siracusa  vide 5mila persone sfilare per le vie di Ortigia. 

A promuovere questa Giornata è stato l’Ufficio diocesano per la pastorale della Famiglia, guidato da Maria Grazia e Salvatore Cannizzaro e da don Tito Marino, che ha deciso di articolare un interessante momento di riflessione sul tema scelto per il 2023: “La morte non è mai una soluzione”, interpellando esponenti di varie articolazioni della società civile. 

Dopo l’intervento dei coniugi Cannizzaro, don Marino ha infatti  introdotto le testimonianze di Salvo Sorbello, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari, di Teresa Burgio, segretaria dell’Unitalsi, di Giovanni Moruzzi, responsabile dell’Hospice di Siracusa e di Donatella Piccione, direttrice della casa di riposo Sant’Angela Merici.

Sorbello, che si occupa anche a livello regionale di politiche familiari, ha centrato il suo intervento sulla necessità di stare accanto a chi soffre, alla donna con un gravidanza inaspettata, alle coppie in crisi perchè non esplodano casi di violenza, alle persone con disabilità e agli anziani perché non restino da soli ad affrontare le difficoltà quotidiane.  

Il dottore Giovanni Moruzzi, da ateo, ha parlato della sua esperienza di medico che già da trentatrè anni si occupa dei malati oncologici inguaribili ed ha evidenziato come, purtroppo, fino a quando ci sono ancora speranze di vincere la malattia si riscontrano le attenzioni di tutti, mentre quando la situazione peggiora, il quadro muta radicalmente. “Le cure palliative - ha affermato il responsabile dell’Hospice -  sono allo stesso tempo scandalo, inciampo della scienza ma sono anche  il futuro della scienza stessa, perché la riportano nella dimensione della fallibilità e quindi  in quella umana”. 

Donatella Piccione e Teresa Burgio hanno a loro volta illustrato, soffermandosi sugli aspetti umani, l’attività delle strutture di cui fanno parte.

L’arcivescovo Francesco Lomanto, nella sua omelia, ha insistito sulla necessità che ciascuno faccia una riflessione etica, per difendere la vita in tutte le sue manifestazioni. “Quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa - ha detto l’arcivescovo - e sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, non si adottino  soluzioni drammatiche,  non  deve mai prevalere una cultura di morte”. 


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